Teleriscaldare un edificio significa riscaldarlo a distanza, ossia senza una caldaia sul posto ma attraverso una centrale termica dislocata altrove, dalla quale parte una rete di doppie tubazioni isolate e interrate che, come una rete metropolitana, arriva in modo capillare fino alle sottostazioni di scambio dei singoli edifici.
In questi tubi scorre acqua calda (a 85-90 gradi) che si diffonde e viene ‘catturata’ per ogni abitazione da una centralina di trasformazione, chiamata scambiatore. Questo elemento preleva il calore dalle tubature e lo redistribuisce attraverso un circuito secondario a termosifoni, pannelli radianti, o qualsiasi elemento sia installato negli ambienti domestici, provvedendo anche al riscaldamento dell’acqua, ove esiste un impianto centralizzato per l’ acqua calda sanitaria.
Il sistema consente di spegnere e sostituire le caldaie condominiali tradizionali con ricadute tanto evidenti quanto positive in termini di riduzione dell’inquinamento ambientale, di gestione e manutenzione della centrale termica e di rischi. Il carattere privatistico dell’iniziativa, senza alcun obbligo di allacciamento, ancorché sia le normative nazionali che quelle internazionali lo incoraggino, fa sì che la fornitura di calore all’utenza avvenga comunque con una riduzione di costo rispetto a quello storico sostenuto dall’utente, edificio pubblico o privato che sia.
Reti di teleriscaldamento sono presenti in molte altre città italiane ed europee, con modalità di produzione del calore ed estensione delle reti diversificate.
I vantaggi
Il sistema offre diversi vantaggi:
- riduzione dei costi a carico dei clienti, con una bolletta che consentirà loro un risparmio mediamente del 10-15%, con punte fino al 30%, nel caso di impianti obsoleti o semplicemente inefficienti, o alimentati a gasolio;
- riduzione dell’inquinamento atmosferico, con una maggior tutela ambientale e riduzione di agenti inquinanti;
- maggiore sicurezza nelle abitazioni e nei condomìni, perché si azzera il rischio di fughe di gas, scoppi e incendi;
- ampliamento dell’offerta dei servizi per il cittadino, tenendo conto che l’allacciamento non è un obbligo, ma un’ulteriore possibilità di scelta;
- entrate nelle casse del Comune, a cui il gestore del teleriscaldamento versa le relative imposte;
- impiego di risorse lavorative nel progetto, con una positiva ricaduta sull’occupazione locale;
- realizzazione di opere compensative e riqualificazione delle strade interessate dai lavori.